Definizione e esempi

Mentre definisce la nozione di «dati personali», la legislazione svizzera non fornisce una definizione di «dati non personali». Questi ultimi sono definiti solo per opposizione alla definizione di «dati personali» della legge federale sulla protezione dei dati (LPD, RS 235.1) come «tutte le informazioni che non sono dati personali».


Questa definizione non consente tuttavia di determinare in modo inequivocabile quando i dati debbano essere considerati «personali» e quando «non personali». Questa distinzione tra dati personali e non personali è fondamentale perché nel primo caso il loro trattamento è soggetto alle severe disposizioni della LPD, mentre nel secondo caso le norme della LPD non si applicano.


I dati meteorologici, topografici, catastali o generati da macchine (p. es. dalle macchine utensili impiegate nelle linee di produzione industriale) sono inequivocabilmente dati non personali.


Anche le informazioni che devono figurare sull'etichetta delle derrate alimentari o l’inventario delle attrazioni turistiche di una città o di una regione sono dati non personali. Questi ultimi vengono peraltro già messi in comune (si tratta di una soluzione di «accesso» tra le altre) e sfruttati congiuntamente da diversi attori dello stesso mercato in Svizzera.

 
 

«Smart farming»

L'accesso ai dati non personali ha un impatto importante sull’economia, basti pensare all’esempio dell'agricoltura: equipaggiando un trattore, un serbatoio, un silo, una mungitrice, una stalla, ecc. con sensori appropriati, le aziende agricole raccolgono un volume enorme di dati non personali. Questi dati possono aumentare significativamente l'efficienza, e ciò non solo per gli agricoltori, ma anche in vari altri settori. I dati non personali raccolti dall'azienda agricola possono, ad esempio, essere interessanti per i produttori di macchine agricole, mangimi e sementi. Lo stesso vale per le agenzie governative e i distributori di prodotti agricoli operativi a livello globale interessati ad adattare la logistica in una fase precoce. Infine e soprattutto, si tratta di informazioni preziose in ambito finanziario e assicurativo per un uso appropriato del capitale.

 

 

«Mobilità multimodale»

In futuro sarà possibile comporre e acquistare con un solo clic, su Internet o tramite un'applicazione, offerte su misura che comprendono diverse modalità di trasporto, quali i mezzi pubblici, auto e bici in condivisione, monopattini elettrici, taxi e altro. Le offerte di trasporto potranno così essere utilizzate in modo più mirato e sfruttate appieno e il sistema globale dei trasporti ne guadagnerà in efficienza e sostenibilità. A questo fine un accesso semplice e sicuro ai dati non personali dei diversi attori è imprescindibile. È in questo contesto che il Consiglio federale ha incaricato il Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni di realizzare un'«infrastruttura nazionale di dati sulla mobilità» (INDM) che quale servizio pubblico consenta lo scambio di dati non personali sulla mobilità (orari, disponibilità, ubicazione, tariffe, ecc.).

 

 

«Turismo»

I siti web locali e regionali dei fornitori di servizi turistici (alberghi, ristoranti, luoghi di cultura e di intrattenimento, attrazioni turistiche, operatori della mobilità, ecc.) possono competere solo in misura molto limitata con le piattaforme globali attive nel settore del turismo (Google, Booking.com, AirbnB, ecc.). È quindi ancora più importante che questi rendano accessibili i loro dati non personali (orari, prezzi, servizi) e gli elementi di contenuto sulle piattaforme globali e quindi a un pubblico molto più vasto. Inoltre, il turista in genere non utilizza un unico servizio turistico in un’unica località, ma visita una regione e per farlo ricorre a tutta una serie di offerte nella zona. Di conseguenza, anche alcune rinomate organizzazioni turistiche hanno iniziato a collaborare per rendere disponibili i loro dati su diverse piattaforme più grandi e non più solo sui propri siti web e sulle applicazioni proprie.

 

 

«Ritardi ferroviari»

La Commissione europea stima che la notifica in tempo reale dei ritardi dei treni nell'UE potrebbe far risparmiare 27 milioni di ore di lavoro, il che equivarrebbe a 740 milioni di euro di costi del lavoro.

 

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