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«Le PMI hanno sfruttato il periodo del lockdown per sviluppare nuove idee»

Distanti ma vicini: durante la crisi coronavirus l’IPI ha sostenuto le PMI e le start-up offrendo loro ricerche assistite gratuite. Un’esperienza positiva sia per i clienti che per gli esperti in brevetti dell’IPI. Theodor Nyfeler, sostituto capo della divisione Brevetti e capo Ricerche tecnologiche e brevettuali, spiega come e perché è nata quest’iniziativa.

Distanti ma vicini: insieme esperti in brevetti e clienti passano al vaglio le banche dati brevettuali. Immagine: iStock
Distanti ma vicini: insieme esperti in brevetti e clienti passano al vaglio le banche dati brevettuali. Immagine: iStock

Le <link it servizi ricerche ricerche-brevettuali ricerche-assistite ricerca-nella-letteratura-brevettuale.html>ricerche assistite e <link it servizi ricerche ricerche-brevettuali ricerche-assistite analisi-contestuale.html>le analisi contestuali assistite dell’IPI forniscono alle PMI, alle start-up, agli inventori e ai ricercatori informazioni preziose per decidere il futuro sviluppo delle loro idee o invenzioni. In aprile e maggio 2020, durante il lockdown imposto dal coronavirus, l’Istituto Federale della Proprietà Intellettuale (IPI) ha fornito questi due servizi gratuitamente in modalità remota (riunioni virtuali).

 

Signor Nyfeler, com’è stata accolta l’iniziativa dell’IPI?

Theodor Nyfeler: è stato un successo. In due mesi abbiamo ricevuto oltre 300 domande di ricerche assistite, ossia più del doppio rispetto al solito. Questo grande interesse è sicuramente dovuto anche all’ampia campagna di comunicazione che abbiamo promosso a inizio aprile e che è stata sostenuta in tutta la Svizzera dai nostri partner attivi nella promozione dell’innovazione e nel trasferimento tecnologico, oltre che da varie associazioni professionali. Questo ci ha permesso di raggiungere in tempi brevi molti utenti potenziali.

 

Allora è vero che le piccole imprese sono innovative anche in un periodo di crisi come quello attuale.

Assolutamente sì. Durante il lockdown, molti privati, start-up e PMI hanno sviluppato nuovi prodotti, servizi e idee. La nostra iniziativa li ha indotti a considerare già nella fase iniziale l’aspetto della protezione della proprietà intellettuale. Questo è importante, dato che i risultati delle ricerche consentono di capire rapidamente quali idee è meglio accantonare perché prive di potenziale e quali invece portare avanti in modo mirato.

 

Cosa ha spinto l’IPI a lanciare l’iniziativa?

Quando il lockdown è stato esteso alla maggior parte dei settori economici, anche l’IPI ha sentito l’esigenza di dare il proprio contributo per contenere per quanto possibile i danni economici. Ci siamo concentrati sulle PMI e le start-up, che sono state particolarmente colpite. Volevamo offrire loro qualcosa che potesse aiutarle nello sviluppo di nuovi prodotti e sostenesse il loro successo economico.

 

Quanto è costata questa misura e come viene finanziata?

Il costo si aggira attorno ai 100 000 franchi ed è finanziato con i proventi delle tasse riscosse presso i titolari di brevetti, marchi e design. Il nostro mandato ufficiale consiste nell’informare gli utenti sui diritti di proprietà intellettuale e sullo stato della tecnica, mandato che adempiamo attraverso le ricerche assistite. Anche applicando il prezzo normale, ossia 300 franchi, questo servizio non copre i costi e serve essenzialmente a promuovere l'innovazione.

 

In circostanze normali è il cliente a recarsi negli uffici dell’IPI a Berna per la ricerca. Ora invece, per effetto delle misure di distanziamento sociale, le ricerche sono effettuate online. Come avete vissuto questo cambiamento?

Grazie alla flessibilità dei nostri clienti e degli esperti in brevetti e grazie al supporto del nostro servizio informatico, siamo rimasti praticamente sempre operativi e siamo riusciti a garantire il consueto livello qualitativo. Nonostante lo scetticismo iniziale, bisogna riconoscere che le nuove modalità online presentano anche qualche vantaggio. Per esempio, permettono di ridurre gli spostamenti e facilitano la partecipazione degli utenti che si trovano in regioni periferiche. Ciò non toglie che le videoconferenze sono impegnative sul piano tecnico e cambiano la comunicazione con il cliente.

 

Le voci dei bambini che giocano in sottofondo durante questa o quella riunione virtuale hanno creato un’atmosfera più informale e rilassata, facendoci capire di non essere soli con le nostre preoccupazioni e i nostri problemi. Gli incontri online hanno rafforzato il senso di appartenenza e hanno permesso di compensare in qualche modo la mancanza di contatti sociali.

 

Continuerete a offrire i vostri servizi online anche quando la situazione sarà tornata alla normalità?

Non abbiamo ancora deciso. La ricerca assistita effettuata in sede ha molti vantaggi. Lo scambio diretto è più facile: si può per esempio fare uno schizzo per spiegare qualcosa o consultare rapidamente i documenti cartacei. Non ci sono ostacoli tecnici o problemi legati alla qualità del suono e delle immagini. L’offerta online potrebbe tuttavia sostenere ulteriormente la diffusione dei nostri servizi.

 

Chi si è avvalso dell'offerta? Avete osservato differenze rispetto alla norma?

La struttura della clientela non è cambiata molto. Sono invece aumentati i privati: probabilmente hanno approfittato della nostra iniziativa per rimettere mano a idee lasciate da tempo nel cassetto. Anche le università, le scuole universitarie professionali, le PMI e le start-up si sono avvalse dei nostri servizi in misura maggiore. Bisogna dire che in parte le invenzioni esaminate non erano ancora sufficientemente mature; in compenso c'è stato un aumento delle richieste di informazioni sul sistema brevettuale.

 

Qual è stato il feedback dei clienti?

I clienti si sono detti molto soddisfatti, alcuni addirittura entusiasti. Hanno elogiato l’iniziativa ritenendola un supporto utile e tangibile in questo momento difficile. I clienti apprezzano molto la possibilità di avere a completa disposizione per almeno quattro ore un esperto in brevetti che conosce il loro settore. Da questo punto di vista la modalità online non ha cambiato nulla.

 

Malgrado il vincolo della riservatezza, ci può dare qualche informazione sui temi oggetto delle ricerche? Ci sono state anche invenzioni legate al coronavirus?

Ci sono state alcune idee o invenzioni che avevano un nesso con la situazione attuale, come mascherine e dispositivi di protezione, o con il trattamento di malattie virali. Ci sono anche state richieste su temi legati indirettamente alla pandemia, per esempio il telelavoro o le tecnologie di tracciamento. Tuttavia, la maggior parte non aveva nulla a che fare con il coronavirus e riguardava gli ambiti tecnologici consueti. Come sempre, le tematiche su cui vertevano erano molto variate.

 

Grazie alla ricerca assistita, il cliente ha gli elementi per capire se la sua invenzione è davvero nuova. In quanti casi l’idea è nuova o potenzialmente nuova?

È difficile rispondere a questa domanda visto che non abbiamo statistiche in merito. Va detto che anche un’idea o un’invenzione che esiste già nella forma ricercata o in una forma simile può contenere importanti aspetti che possono ancora essere brevettati. Molti clienti trovano ispirazione nei documenti consultati durante la ricerca e migliorano la loro idea.

 

Ora gli esperti in brevetti lavorano tutti da casa. È una soluzione valida?

Sì. Le ricerche brevettuali possono benissimo essere effettuate lavorando da casa. L'esame dei brevetti prevede infatti solo pochi processi che richiedono la forma cartacea: ad occuparsene è un piccolo team che lavora in sede. In tutti i settori stiamo introducendo progressivamente procedure elettroniche, che sono già lo standard per l’esame e la registrazione dei marchi. A breve sarà la volta della procedura di rilascio dei brevetti.

 

Come vede il futuro delle aziende innovative?

La Svizzera è un campione in fatto di innovazione. Negli scorsi mesi i nostri clienti hanno dimostrato grande creatività e dinamismo. Questo mi permette di essere fiducioso e di affermare che continueremo a primeggiare e che l’innovazione favorirà la ripresa dell’economia. L’IPI continuerà a sostenere le PMI e le start-up offrendo fino alla fine dell’anno uno sconto di 200 franchi sul costo delle ricerche assistite (100 franchi anziché 300).

 
 
 

Ricerche assistite: una base decisionale per PMI, start-up, inventori e ricercatori

Nel quadro delle ricerche brevettuali e delle analisi contestuali assistite le PMI, le start-up, gli inventori e gli istituti di ricerca pubblici trovano una risposta alle loro domande con l’aiuto di un esperto di brevetti dell’IPI.

 

Le ricerche assistite nella letteratura brevettualeconsentono di valutare la brevettabilità di idee e invenzioni e forniscono una base decisionale per le fasi successive. Ad avvalersene è oltre l’85 per cento dei clienti che richiedono una ricerca assistita.

 

L’analisi contestuale assistita di brevetti analizza un settore tecnologico specifico per raccogliere tra l’altro informazioni su aziende e tendenze. Questo servizio è utilizzato dal 15 per cento dei clienti che richiedono una ricerca assistita.

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