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«La proprietà intellettuale è semplicemente ovunque»

Di ritorno da un viaggio in Sud America, Cedric Cucinelli è stato assunto dall’IPI quale praticante giurista. Attraverso le diverse mansioni attribuitegli, si è subito reso conto di quanto la proprietà intellettuale permei la nostra vita quotidiana. E si è anche trovato a spiegare alle amiche e agli amici che il suo nuovo lavoro non aveva nulla a che vedere… con la scienza delle religioni.

Cedric Cucinelli con la giurista Sibylle Wenger Berger, che lo ha seguito durante lo stage. Copyright: IPI
 

Dai marchi alla Swissness

Dopo sei mesi di stage presso l’IPI, il suo interesse per la proprietà intellettuale si è fatto ancora più vivo. «Le basi teoriche le conoscevo, ma qui all’Istituto ho potuto sperimentare in modo diretto come si lavora in questo campo. Grazie alla posizione particolare dell’Istituto, ogni giorno di lavoro è stato molto variato e mi ha permesso di affrontare temi anche molto diversi», commenta Cedric Cucinelli, che si è occupato soprattutto di marchi e brevetti, oltre che dell’applicazione della legislazione «Swissness» e di diritto d’autore.

 

Alle amiche e agli amici, ovviamente, ha raccontato dove lavora. «Ma alla metà di loro ho dovuto anche spiegare che no, non mi ero dato alla scienza delle religioni», ci racconta ridendo [ndt: in tedesco «proprietà intellettuale» si dice «geistiges Eigentum» che potrebbe anche essere inteso, alla lettera, come «proprietà spirituale»]. In merito aggiunge che, a suo avviso, pochi sanno cosa sia esattamente il diritto della proprietà intellettuale e, di conseguenza, molti non sono al corrente che esistono beni che vale la pena proteggere.

 

Rispondere alle domande della popolazione

Durante il suo stage, Cedric Cucinelli ha trovato molto interessante rispondere alle domande della popolazione, e dice di aver imparato molto, poiché le richieste «toccavano sovente più aspetti e la sfida consisteva nel dare risposte quanto più semplici possibile, evitando di utilizzare paroloni giuridici». Molto spesso le domande riguardavano l’impiego della croce svizzera e i criteri stabiliti dalla legislazione «Swissness», ma anche marchi e diritti d’autore.


Durante lo stage ha gradualmente modificato la sua prospettiva sulla proprietà intellettuale. «Finora non ne avevo preso in considerazione l’aspetto economico», ci dice. Anche il lavoro interdisciplinare e internazionale dell’IPI l’ha entusiasmato. «È stato geniale toccare con mano così tanti ambiti sull’arco di un periodo così breve. La visita all’OMPI e all’OMC è stata interessantissima. Inoltre, durante lo stage non ho interagito solo con giuriste e giuristi – e questo non è male, per cambiare».

 
 

Uno sguardo diverso sulla vita quotidiana

In questi sei mesi, lo sguardo di Cedric Cucinelli è cambiato. «Soprattutto per quanto riguarda i marchi, ora mi accorgo di molte cose nella mia vita quotidiana che prima non notavo. Ovviamente, tengo d’occhio le novità più importanti che si presentano in questo ambito. La proprietà intellettuale è semplicemente ovunque!».

 

Oltre al contenuto dello stage, è rimasto colpito anche dalle condizioni generali: «pur se praticante, sono stato trattato esattamente come le altre collaboratrici e gli altri collaboratori». L’IPI fa molto per i suoi dipendenti e organizza diversi eventi loro destinati.

 

Cedric Cucinelli è un grande appassionato di calcio e tifa per l’FC Basilea. Un tempo calciatore attivo, ora allena una squadra di quarta lega. «Dopo la mia carriera attiva ho preso una lunga pausa, e così la gioia che mi dà ora il ruolo di allenatore è ancora più grande. Mi piace realizzare qualcosa tutti insieme, in quanto squadra» ci racconta. La sua seconda passione è viaggiare. Ama visitare nuovi luoghi e ha già percorso l’Asia e il Sud America, mentre i fine settimana sono piuttosto dedicati alla scoperta dell’Europa. A gennaio ha trascorso quattro settimane in Argentina, Uruguay e Brasile. «Accade sempre tutto in modo piuttosto spontaneo. Mi piace esplorare il mondo».

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