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Quando Albert Einstein si candidò all’IPI

Esattamente 100 anni fa, il fisico di fama mondiale si candidò per una posizione presso l’Ufficio della proprietà intellettuale (oggi IPI) di Berna.

La candidatura di Albert Einstein (facsimile). Einstein descrive con modestia e obiettività il suo percorso fino a quel momento. Copyright: IPI

Il bando per la posizione di esaminatore di brevetti venne pubblicato l’11 dicembre 1901 sul Foglio federale svizzero. Secondo l’inserzione, la retribuzione mensile per un «esperto tecnico di terza classe» andava dai 3500 ai 4500 franchi. La candidatura di Einstein ebbe un esito positivo.

 

«Il convento secolare»

Nell’ufficio numero 86 nella sede all'angolo tra Speichergasse e Genfergasse, il giovane Einstein si occupava di verificare la brevettabilità delle invenzioni. Einstein descrisse il suo luogo di lavoro come «il convento secolare dove hanno visto la luce le mie migliori idee». Fu infatti quello il periodo di maggiore produttività del fisico: solo nel 1905, l'annus mirabilis di Albert Einstein, il 26enne pubblicò cinque lavori che rivoluzionarono il mondo della fisica.

 

(Kopie 20)

 

Nell’autunno del 1909 Einstein voltò pagina

Con rammarico dei suoi superiori, Einstein lasciò l'Ufficio nell'autunno del 1909 per dedicarsi all'insegnamento della fisica teorica presso l'Università di Zurigo. Presso l’IPI alcune foto commemorano il suo più famoso collaboratore e in onore della sua leggendaria formula, la caffetteria porta il nome di «E=mc2afé».

 

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