Esito positivo delle trattative concernenti la revisione dell'Accordo di Lisbona sulla protezione delle denominazioni di origine e sulla loro registrazione internazionale

22.05.2015 | Diritto e politica

Organizzazione mondiale della proprietà intellettuale (OMPI), Ginevra:
Il 21 maggio 2015 si è conclusa con la firma dell'atto finale da parte dei partecipanti la conferenza, durata dieci giorni, concernente la revisione dell'Accordo di Lisbona. L'Accordo regola la protezione e la registrazione internazionale delle denominazione di origine. In onore della città che ha ospitato la conferenza, il testo rivisto sarà denominato Atto di Ginevra. La conferenza è frutto del lavoro di preparazione, durato sei anni, di un gruppo di esperti.
L'Atto di Ginevra introduce la possibilità di una registrazione internazionale delle indicazioni geografiche (indications géographiques). Per avvalersi di una denominazione di origine (appellation d'origine) un prodotto deve essere prodotto, trasformato ed elaborato in una determinata regione geografica secondo un procedimento specifico e chiaramente definito. Per fare uso di un’indicazione geografica è invece sufficiente che una delle fasi di produzione (produzione, trasformazione o elaborazione) si svolga in una determinata regione di origine. In entrambi i casi la qualità, le caratteristiche specifiche e/o (per l’indicazione geografica) la reputazione del prodotto devono essere riconducibili alla provenienza.
Sono ad esempio denominazioni di origine o indicazioni geografiche Darjeeling e Ceylon per il thé, Basmati per il riso, Thai per la seta, Colombia per il caffé, porcellana di Herend, Champagne per lo spumante, Gruyère e Emmentaler per i formaggi, Genève per gli orologi, carne secca grigionese, cioccolata svizzera, ecc.
Con l'inclusione delle indicazioni geografiche l'Atto di Ginevra rende possibile la registrazione internazionale, che conferisce protezione nei Paesi membri dell'Accordo di Lisbona, di numerose specialità. Per diversi Paesi questa evoluzione renderà un'adesione all'Accordo di Lisbona più interessante, e crescerà anche il numero di produttori interessati a una registrazione internazionale dei loro prodotti. Oltre all'estensione della protezione alle indicazioni geografiche, l'Atto di Ginevra introduce altre disposizioni (livello di protezione, rapporto con i diritti al marchio, definizione di tasse nazionali e internazionali, adesione da parte di organizzazioni internazionali, ecc.) tese a rendere l'Accordo più aperto e flessibile.
La Svizzera non ha ancora aderito all'Accordo di Lisbona. In vista di una possibile adesione futura ha, tuttavia, partecipato ai lavori preliminari relativi all'Atto di Ginevra e ha preso parte alla conferenza diplomatica in veste di osservatore impegnandosi attivamente durante le trattative.

 

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Mathias Schaeli
Capo Rapporti commerciali internazionali
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